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 La Messa e la cena

di Bruno Bonazzi

       Penoso confronto fra la Messa antica (la vera Messa) e la cena protestante di Paolo VI.
       Che diciamo il vero sulla Messa antica lo attestano i santi Padri e i Dottori della Chiesa, nonché 2000 anni di storia.
       Che diciamo il vero su quella parodia della Messa che è la cena protestante di Paolo VI lo attestano i protestanti stessi, in primis l'eresiarca Lutero, con il loro entusiastico coro di elogi e di adesione.
       Benedetto XVI intorbida ulteriormente le acque equiparando due riti inconciliabili (fra loro distanti miliardi di anni-luce) e tentando (con il lodare la Messa di San Pio V) di accreditare come buona la cena di Paolo VI.

Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono generalmente della Redazione

Per Messa antica si intende la Messa della Tradizione Apostolica....
Per messa nuova si intende la cena del Novus Ordo di Paolo VI del 1967

I- MESSA ANTICA:
1- Secondo i Dottori e i Santi  della Chiesa prima del Concilio Vaticano II:

Padre M. Jean-Jacques Olier, il famoso Curato di San Sulpizio a Parigi:
“Dovete sapere che questo Sacrificio è il Sacrificio del Cielo... un sacrificio offerto in Paradiso nello stesso tempo che viene offerto sulla  terra: differiscono solo in quanto sulla terra il Sacrificio resta invisibile“.


 

II- MESSA NUOVA

1- Definizione Ufficiale:

"La cena del Signore o messa è una sacra riunione (1), è cioè l’assemblea (1) del popolo di Dio che si riunisce, sotto la presidenza del sacerdote, per celebrare il memoriale del Signore. È per questo che l’assemblea della Chiesa locale realizza in modo eminente la promessa di Cristo: "Lì dove due o tre sono riuniti in nome mio, là sono in mezzo (1) a loro" (Mt XVIII, 20)". Institutio Generalis 1969

S. Alfonso Liguori:
“La Chiesa intera non può rendere tanto onore a Dio, né ottenere così tante grazie, quanto un singolo prete con la celebrazione di una sola Messa”
La dignità sacerdotale è così grande da “ superare  la dignità degli angeli”....” *******
 “ la Messa è la cosa più bella della Chiesa. Nella Messa Gesù Cristo si dà a noi per mezzo del Santissimo Sacramento dell’Altare, fine e scopo di tutti gli altri sacramenti”.


 

"Alla messa, o cena del Signore, il popolo di Dio si raduna sotto la presidenza del sacerdote che rappresenta il Cristo,  per celebrare il memoriale del Signore o sacrificio eucaristico. Per conseguenza per questa assemblea locale della Santa Chiesa vale la promessa del Cristo: 'Là dove due o tre sono radunati nel mio nome, io sono in mezzo a loro' (Mt XVIII 20). In effetti, alla celebrazione della messa, nella quale si perpetua il sacrificio (2) della Croce, il Cristo è realmente presente nell'assemblea (2) riunita in suo nome, nella persona del ministro, nella sua parola sostanzialmente e in maniera ininterrotta sotto le specie eucaristiche". Institutio Generalis 1970

S: Leonardo di Porto Maurizio chiama la Messa
“il solo Sacrificio che abbiamo nella nostra religione... un sacrificio santo, perfetto, completo in ogni parte, attraverso il quale ogni fedele onora degnamente Dio”.

 

 

2- Giudizi da parte protestante:

Roger Mehl , teologo e filosofo protestante, in Le Monde del 10 settembre 1970 )
 “Non vi è più alcuna giustificazione per le Chiese riformate, di proibire ai loro membri di assistere all’eucaristia in una chiesa cattolica.”.)

Padre Michael Mueller, C.SS. R. dice:
“Il Santo Sacrificio della Messa è una di quelle grandi opere di Dio che più grandi l’onnipotenza di Dio non può produrre...
E’ assolutamente fuori della portata dell’ umana o dell’angelica compren-sione avere un’idea adeguata della Messa.
Tutto quello che possiamo dire è che la sua dignità e santità sono infinite”.(5)


 

 

Vescovo anglicano:
 “Questo nuovo rito è perfettamente conforme alle nostre idee protestanti.”



Il Santo Curato d’Ars:
“Tutte le buone azioni messe insieme non valgono il Sacrificio della Messa, perché esse sono opere d’uomo e la Santa Messa è opera di Dio”.


 

Fratel Roger Schutz, di Taizé:
“Possiamo adottare il nuovo rito perché la nozione di sacrificio è per nulla chiaramente affermata.”

Padre Nicola Gihr:
“La celebrazione della Messa  è il servizio divino più degno e più perfetto, perché esso rende all’Altissimo una adorazione e venerazione che milioni di prole non saprebbero renderGli... è un sacrificio unico e supera infinitamente in valore e dignità, in potere ed efficacia, tutte le preghiere  della Chiesa e dei fedeli....
Ogni volta che questo sacrificio commemorativo viene celebrato, si compie l’ opera della Redenzione...
Esso  è l’anima e il cuore della liturgia della Chiesa; è il mistico calice che presenta alle nostre labbra il dolce frutto della passione dell’ Dio-uomo, cioè a dire, la grazia”.


 

Max Thurian (della comunità di Taizé, uno dei sei pastori che parteciparono alla redazione del nuovo rito - La Croix, 30.5.1969):
“Uno dei frutti del nuovo Ordo sarà forse che le comunità non cattoliche potranno celebrare la santa cena con le stesse preghiere della Chiesa cattolica. Teologicamente è possibile.



Papa Urbano VIII:
“ ...nel Santissimo Sacrificio della Messa l’uomo possiede un’anticipazione del Cielo già su questa terra, avendo persino davanti ai suoi occhi e tenendo nelle sue mani proprio il Creatore sia del Cielo che della terra. Con quanta cura devono gli uomini impegnarsi perché questo tremendo privilegio sia custodito nel  culto e nella riverenza dovuti...”.


 

Siegevalt (professore nella Facoltà protestante di Strasburgo - Le Monde, 22.11.1969) ancora più entusiasta:
“Adesso, nella messa rinnovata, non c’è niente che possa veramente turbare il cristiano evangelico”.



S. Ambrogio:
“ Quando noi celebriamo il Sacrificio, gli angeli sono lì presenti, perché voi non potete dubitare che gli angeli siano presenti, quando Cristo viene offerto in sacrificio...”


 

S. A. Teinone (teologo luterano - La Croix, 5.5.1972
 “La maggior parte delle riforme desiderate da Lutero esistono d’ora innanzi nell’interno stesso della Chiesa cattolica… Perché non riunirsi?” (3).



La Liturgia si S. Giacomo dichiara:
“Che ogni carne mortale taccia e stia  [al momento della Consacrazione] piena di timore e trepidazione; perché il Re dei Re, il Signore dei Signori, Cristo nostro Dio sta per essere sacrificato e dato come cibo ai fedeli.”


 

Concistorio Superiore della Chiesa della Confessione di Augsbourg d’Alsazia e Lorena, 8 dicembre 1973:
 “Noi stimiamo che nelle circostanze presenti, la fedeltà al Vangelo e alla nostra tradizione non ci permette più di opporci alla partecipazione dei fedeli della nostra Chiesa a una celebrazione eucaristica nella Chiesa cattolica, la ragione è nelle convergenze teologiche presenti nel nuovo rito, e molti ostacoli che avrebbero potuto impedire a un protestante di partecipare alla sua celebrazione eucaristica, sembrano in via di estinzione. Dovrebbe essere possibile oggi a un protestante, di riconoscere nella celebrazione eucaristica, la Cena istituita dal Signore”

San Tommaso d’Aquino:
“ E proprio di questo Sacramento che nella sua celebrazione Cristo vi venga  immolato.
Nel Sacrificio della Croce  e nel Sacrificio della Messa,  il Sacerdote sacrificante principale, cioè Cristo, e il dono sacrificale sono identici.  Solamente la natura e il modo dell’offerta dei due sono differenti.
Tutte  e ciascuna Messa valide ricapitola – rende presentelo stesso sacrificio che si compì sul Calvario. La sola differenza è che il Sacrificio della Croce fu cruento, quello della Messa è incruento. Nondimeno, il Sacrificio della Croce e quello della Messa sono lo stesso ed unico Sacrificio”.


 

 



Catechismo del Concilio di Trento:
“Non ci sono due Vittime, una cruenta e l’altra incruenta, ma una sola vittima, il cui sacrificio è rinnovato quotidianamente nell'Eucaristia. Anche il prete è uno e identico, Cristo Signore; giacché i ministri che offrono il Sacrificio, non nella loro persona consacrano i santi misteri, ma in quella di Cristo, come risulta evidente dalle parole della Consacrazione, poiché il prete non dice: ‘Questo è il corpo di Cristo’, ma: ‘ Questo è il Mio Corpo, e quindi agendo nella persona di Cristo il Signore, egli cambia la sostanza del pane e del vino nella sostanza del suo Corpo e del suoSangue”.


 

Penoso confronto fra la Messa antica (la vera Messa) e la cena protestante di Paolo VI. Che diciamo il vero sulla Messa antica lo attestano i santi Padri e i Dottori della Chiesa, nonché 2000 anni di storia. Che diciamo il vero su quella parodia della Messa che è la cena protestante di Paolo VI lo attestano i protestanti stessi, in primis l'eresiarca Lutero, con il loro entusiastico coro di elogi e di adesione.
Benedetto XVI intorbida ulteriormente le acque equiparando due riti inconciliabili fra loro e tentando (con il lodare la Messa di San Pio V) di accreditare come buona la cena di Paolo VI.



Padre M. Jean-Jacques Olier, il pio fondatore di San Sulpizio a Parigi:
“Allo scopo di presentare il mistero del santo Sacrificio della Messa, dobbiamo  sapere che questo Sacrificio è il Sacrificio del Cielo... un sacrificio offerto in Paradiso nello stesso tempo che viene offerto sulla  terra: differiscono solo in quanto sulla terra il Sacrificio resta invisibile “.
A che cosa si riferisse Padre Olier, è spiegato nella visione dell’Apocalisse di San Giovanni nella quale egli descrive il sacrificio dell’ Agnello “immolato ma vivente e seduto sul trono, e i 24 Vegliardi prostrati in adorazione davanti a Lui, ciascuno con un’arpa  e coppe d’oro  colme di profumi, mentre moltitudini di Angeli e di tutte le creature cantano lodi all’Agnello e l’eterno Amen! (Apoc.5,6-14 ) .
Questo Agnello... fu immolato dal principio  del mondo (Apoc.13,8), ...questo Agnello, senza difetti e senza macchia, previsto già prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi”. Iª Pietro 1,19-20 )


 

 



«P. Condren, card. de Berulle, M. Olier e P. Lapin sono uniti nel sostenere che Cristo in Cielo continua per sempre a compiere un’offerta esterna e visibile del suo sacro Corpo, ma mentre sul Calvario quel Corpo fu distrutto nella morte, nel Cielo esso è annientato, per così dire, nella radiosa divorante gloria della vita divina.» ( Can. Smith )  


 

 

 



      NOTA- a questo punto è bene ricordare le  chiare e inequivocabili parole del
Concilio di Trento:

Se qualcuno afferma che il Sacrificio della Messa è solamente di lode e di rendimento di grazie, o una semplice commemorazione del Sacrificio consumato sulla croce, ma che non è propiziatorio […], sia anàtema


 

 

 

2 – Secondo Lutero e Protestanti

Lutero
“ La Messa non è un sacrificio... chiamatela benedizione, Eucaristia, tavola del Signore, cena del Signore, memoria del Signore, o come più vi piace, purché non la sporchiate col nome di sacrificio o azione “.

«Affermo che tutti gli omicidi, i furti, gli adulterii sono meno cattivi che questa abominevole Messa… (6)(Lutero.Sermone della 1° domenica d’Avvento)

...”la loro Messa è sacrilega e abominevole. Io dichiaro che tutti i bordelli, gli omicidi, i furti, gli assassinii e gli adulterii sono meno malvagi di quella abominazione che è la messa papista (6) ( Trattato contra Henricum )


 

III - MOTU PROPRIO:

Benedetto XVI , per giustificare la liberalizzazione della  Messa Antica, afferma nel suo motu proprio ‘Summorum Pontificum’:

“Tuttavia il Messale Romano promulgato da S. Pio V e nuovamente edito dal B. Giovanni XXIII deve venir considerato come espressione straordinaria (4)della stessa ''lex orandi'' e deve essere tenuto nel debito onore per il suo uso venerabile e antico. Queste due espressioni della ''lex orandi'' della Chiesa non porteranno in alcun modo a una divisione nella lex credendi della Chiesa: sono infatti due usi dell’unico rito romano."





Anglicani o Episcopaliani, nell’art. 31 del loro ‘credo’ affermano che:
La messa , come intesa dal Concilio di Trento  è  "a blasphemous fable and a dangerous deceit ( = una favola blasfema e un inganno rovinoso )”

 



      

IV CONCLUSIONE

A questo punto uno, uno si chiede: come è possibile che il papa Benedetto XVI, e prima di lui GPII col suo Indulto del 1988, e persino Paolo VI che la messa nuova l'ha creata e la messa antica non ha mai abrogata (non poteva!), come è possibile, mi chiedo,  che affermino, con le loro decisioni e con le loro parole, che la messa nuova vale la Messa Antica, quando sulla Messa Antica i protestanti hanno dato un giudizio assolutamente negativo e su quella nuova (sulla messa del Concilio Vaticano II)   un giudizio assolutamente positivo?
Benedetto XVI ci dice che “le due espressioni della lex orandi non porteranno in alcun modo a una divisione nella lex credendi (''legge della fede'') della Chiesa; sono infatti due usi dell'unico rito romano”; ci dice cioè che nelle due lex orandi è espressa la stessa lex credendi, la stessa dottrina.
Allora vuol dire che i protestanti sono diventati cattolici?
O piuttosto che i cattolici coi loro papi sono diventati protestanti???
C’è una foto di gruppo che ritrae il Paolo VI, compiaciuto e grato della collaborazione, con i sei esperti  protestanti che hanno funto da osservatori durante i lavori di stesura  della nuova messa, anch’essi, e più,  grati e compiaciuti...
Vi immaginate una foto, no, pardon, un ritratto di gruppo con, che so, un san Pio V e gli Arcivescovi di Her Majesty Elisabetta I, dopo i lavori di risistemazione del rito della messa secondo criteri di pacificazione e intesa fraterna?

Bruno Bonazzi

 



(1) Riunione, e per togliere ogni senso di spiritualità al termine, chiarisce subito che si vuole intendere un qualcosa di materiale, un'assemblea di popolo, un'accozzaglia di gente. Un'assemblea che gestisce, che agisce, che (ovviamente) è superiore al suo presidente. Il Sacerdote (con il suo sacro e la sua spiritualità) scompare, non c'è più, non ha motivo di esserci ed è ridotto ad un semplice "presidente", almeno per il momento... D'altra parte qui si tratta di celebrare (termine assolutamente improprio) il memoriale, e non di ripetere un'azione ["fate questo..."], tant'è vero che la conclusione di quella che è detta impropriamente "celebrazione" non sarà la presenza reale di N.S. Gesù Cristo sull'altare del Sacrificio, ma soltanto una presenza spirituale, che (appunto perché spirituale) non si situa sulla "tavola" della cena, ma "in mezzo a loro".
Quindi la messa (rigorosamente in minuscolo) non è il Sacrificio dell'uomo-Dio, ma semplicemente un'accozzaglia di persone (=assemblea) riunite a cena attorno a un tavolo (non si parli più di Altare) per ricordare un fatterello avvenuto, si dice [il dubbio è d'obbligo], duemila anni fa, e mentre si mangia e beve gioiosamente [mai più le Messe serie, troppo serie, musone, di un tempo!], tra una stornellata e una canzonetta, tra una chitarrra e un tamburello, quasi per incanto, se è vera una certa promessa..., ecco che in mezzo a quei gioiosi festaioli aliterà la spirituale presenza di Cristo.
Cosa n'è rimasta della vecchia Messa? Assolutamente NIENTE!!!
Eppure c'è stato, anzi c'è, qualcuno che pone la vecchia Messa (pregna di fede, di sacro, di realtà) sullo stesso piano di una ridicola quanto eretica cena: così voleva Lutero...

(2) Non facciamoci trarre in inganno dal termine: qui si tratta del "ricordo" del Sacrificio della Croce, non della sua ripetizione reale e sacramentale! Infatti si precisa subito che "il Cristo è realmente presente nell'assemblea", non sull'Altare: si tratta di una presenza spirituale! Altrimenti gli eretici non l'avrebbero accettata...
L'assemblea riunita nella persona del ministro, significa riunita sotto la presidenza di quel tal ministro (che non è espressione di un ministero, ma, democraticamente, di un'assemblea).
Se invece si volesse intendere che "il Cristo è realmente presente nella persona del ministro", non si esprimerebbe comunque bene e chiaramente il dogma della presenza reale di N.S. Gesù Cristo a seguito della consacrazione (di cui qui non c'è cenno). Infatti Cristo è realmente presente nelle specie eucaristiche consacrate, e non nella persona del ministro, Cristo sarà anche dentro il ministro [non è corretta l'espressione nella persona del ministro] soltanto quando questi si sarà comunicato.
L'espressione presente in maniera ininterrotta sotto le specie eucaristiche può trarre in inganno e far credere che finalmente si dica una cosa giusta: noi siamo doverosamente prudenti. Che significa presente in maniera ininterrotta? perché parla di maniera ininterrotta? E questa mancata interruzione continua anche dopo la cessazione delle specie eucaristiche? O si tratta di presenza spirituale che, appunto perché spirituale, non può essere spezzata o interrotta? Inoltre quando si realizzerebbe la presenza? al momento della consacrazione o a quello della comunione? e per volontà di chi, del presidente o dell'assemblea che al momento della comunione dice il suo "amen", esprimendo la sua volontà, così come vuole il rito protestante? Insomma chi consacra il prete o il popolo che coralmente ripete la formula assieme al sacerdote che la recita a voce alta?
Quante domande e quanti problemi!... Tutti impensabili e improponibili nella vecchia Messa!

(3) Ma noi, veri cattolici, apostolici, romani, non vogliamo una riunione nell'errore, non rinneghiamo la nostra fede per unirci ai protestanti: preferiamo rimanere soli, ma uniti a N. S. Gesù Cristo!

(4) Come può essere definito straordinario (ovvero eccezionale, non usuale) un rito "venerabile e antico", mentre si dice ordinario (usuale, abituale, normale) un rito tanto gradito ai protestanti e a Lutero in primis?
I due riti non esprimono la stessa lex orandi né tantomeno la stessa lex credendi!
La Messa antica
(tridentina, di San Pio V, risalente agli Apostoli) esprime la Fede Cattolica,
mentre la cena del Nuovo Rito esprime soltanto l'eretica fede protestante!

(5) Ma qualcuno le preferisce la nuova cena tanto gradita ai protestanti!

(6) Queste sono bestemmie! e Lutero, quello che gli amici (suoi) chiamavano porcus Saxoniae è un bestemmiatore! Eppure oggi i fautori del Novus Ordo, della nuova messa, della cena, onorano lui e le sue bestemmie!

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